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Stéfano IX, papa.

Al secolo Federico dei duchi di Lorena. Pontefice dal 1057 al 1058. Della casata di Lorena, fu prima arcidiacono a Liegi e poi venne chiamato a Roma da papa Leone IX, che nel 1051 lo nominò cancelliere e bibliotecario della Curia pontificia. Crescendo nella considerazione papale fu membro della delegazione che Leone IX inviò nel 1054 a Costantinopoli nel tentativo di scongiurare l'imminente scisma annunciato dal patriarca Michele Cerulario (V. SCISMA). Abate di Montecassino nel 1057, ricevette nello stesso anno da papa Vittore II la consacrazione a cardinale prete. Quando anche questo pontefice morì, S. fu designato alla sua successione e la Curia ratificò la sua nomina senza attendere la prescritta designazione imperiale: questo gesto equivalse a una dichiarazione di nullità dei privilegi imperiali in tema di nomine pontificie che erano stati imposti nel 1046 da Enrico III. Già ben prima della sua consacrazione papale, infatti, S. aveva mostrato la sua opposizione alla sottomissione del Papato all'Impero, la sua volontà di eliminare le ingerenze dei laici nella vita ecclesiale e il vivo impegno per una profonda riforma dei costumi del clero. A questo proposito, appena eletto, emanò alcuni decreti contro l'immoralità del clero e le numerose infrazioni ai voti di castità e celibato e dimostrò la propria levatura anche mediante il valore dei consiglieri di cui si circondò, tra cui Pier Damiani (che creò cardinale e vescovo di Ostia), Anselmo da Baggio (futuro papa Alessandro II), Desiderio di Montecassino (futuro papa Vittore III) e il monaco Ildebrando di Soana (futuro papa Gregorio VII). Quest'ultimo fu inviato da S. come proprio legato presso l'imperatore per negoziare l'approvazione imperiale alla sua elezione. Ildebrando portò a termine con successo la missione ma quando rientrò a Roma, S. era morto da poco, frustrando le attese di chi sosteneva le sue istanze riformatrici (m. Firenze 1058).